STRUMENTI
ASTROFILO
l’
za di perni per il livel-
lamento ecc. Chi vo-
lesse acquistare una
di queste colonne da
postazione fissa o vo-
lesse cimentarsi con
la realizzazione in
proprio di una co-
lonna metallica deve
tenere bene a mente
alcuni concetti:
1) Peso
. Una colonna
da postazione fissa
deve essere solida e
pesante, in quanto solo in questo
modo farà assumere a tutto il tele-
scopio il grado di inerzia indispensa-
bile ad evitare la trasmissione
all’oculare o al sensore CCD di tutte
le vibrazioni trasmesse dal pavi-
mento. Questo concetto, ben espo-
sto da P. Andrenelli nel suo classico
testo
L’astronomo dilettante
(pag.
132 - ediz. 1977) , richiede l’utilizzo
di ferro, ghisa e acciaio, piuttosto
che di alluminio; si tenga conto
anche della possibilità di riempire il
corpo della colonna con sabbia in
modo da aumentarne ulteriormente
il peso, ovviamente previa verifica
della staticità e della resistenza del
pavimento sul quale la colonna
andrà posizionata. Riteniamo che il
peso minimo a vuoto per una co-
lonna di questo tipo non debba es-
sere inferiore ai 40 kg per uno
strumento medio-piccolo, diciamo
entro i 200 mm di diametro, mentre
strumenti più grandi beneficeranno
di basamenti più pesanti. Natural-
mente prima di pensare all’acquisto
o alla costruzione della colonna oc-
correrà far realizzare una soletta in
cemento armato o un plinto di di-
mensioni adeguate, oppure, nel caso
di installazione su terrazzi o balconi,
fare effettuare un sopralluogo da un
tecnico per accertarsi che il peso
complessivo dello strumento possa
essere sostenuto dal pavimento sot-
tostante senza problemi.
2) Forma e
dimensioni
. Per colonne alte fino a
mossa qualora ciò si rendesse neces-
sario. Con opportuni trattamenti,
una colonna di questo tipo può
anche essere lasciata all'esterno,
montandovi sopra il telescopio solo
per la seduta osservativa, opzione
spesso utilizzata negli USA. Esistono
in commercio anche delle colonne
“portatili”, realizzate per lo più in al-
luminio, soluzione che a parere dello
scrivente non è consigliabile in
quanto non presenta quasi nessun
vantaggio rispetto a un buon trep-
piede, per chi non disponga di un
sito osservativo fisso, mentre nel
caso di una postazione fissa è decisa-
mente inferiore in termini di stabilità
e capacità di smorzamento delle vi-
brazioni rispetto a una robusta co-
lonna in ferro. Colonne metalliche
veramente solide per utilizzo in os-
servatorio vengono prodotte solo da
alcune ditte che hanno in catalogo
modelli per i loro strumenti top di
gamma da 16’’ e da 20’’. Taluni co-
struttori offrono la classica colonnina
a tre razze con ruote e viti calanti,
soluzione da ritenersi accettabile
solo per piccoli strumenti in cui sia
impossibile il posizionamento defini-
tivo. Esistono altresì vari produttori
di colonne da postazione fissa custo-
mizzate per le varie montature. Le
soluzioni proposte sono talora opi-
nabili, come la costruzione in allumi-
nio, il sottodimensionamento dei
componenti, l’impossibilità di appe-
santire la colonna con inerti, l’assen-
I
n questa pagina e in quella seguente,
colonna da postazione fissa realizzata
per un telescopio Schmidt-Cassegrain
14’’ su montatura equatoriale a sbalzo
controllata da remoto, installato in cu-
pola. Si noti la solidità della realizza-
zione, con colonna sovradimensionata e
riempita con 50 kg di inerti per contra-
stare le microvibrazioni trasmesse alla
struttura del fabbricato dalla strada sot-
tostante. Il livellamento di precisione è
ottenuto tramite tre perni M22 in ac-
ciaio cementato disposti a 120°. La
montatura è fissata a una flangia di ac-
ciaio massiccio opportunamente lavo-
rata. Peso complessivo della colonna
130 kg. [G. Forino, Cicciano - NA]
1500 mm e con diametro fino 300
mm, il corpo potrà essere a sezione
circolare o (soluzione esteticamente
meno valida) quadrata, purché le pa-
reti abbiano spessore adeguato (mai
inferiore a 4 mm), mentre per al-
tezze e/o diametri superiori è meglio
utilizzare scatolati pentagonali, esa-
gonali od ottagonali, del tipo utiliz-
zato per le torri-faro o per le gru a
bandiera, rastremati verso l’estre-
mità superiore. La piastra base potrà
essere indifferentemente circolare,