NOVEMBRE 2013
CORPI MINORI
ASTROFILO
l’
no ancora quelle ini-
ziali, e lo stesso si
può dire per la Terra,
nel caso di Marte, in-
vece, la minore massa
e la conseguente per-
dita nello spazio di
gran parte dell'atmo-
sfera originaria ha
prodotto uno sbilan-
ciamento nel rappor-
to fra i due isotopi di
argon, a favore di
quello più pesante.
Richiedendo meno
energia per raggiungere le regioni più alte
dell'atmosfera marziana, l'argon-36 è stato
così disperso più facilmente (assieme a iso-
topi leggeri di altri elementi) dell'argon-38,
portando le proporzioni sotto quota 5 già
nel primo miliardo di anni.
Non potendo verificare direttamente dalla
Terra le abbondanze relative di argon rima-
ste su Marte, gli scienziati hanno tentato di
farlo indirettamente, proprio attraverso
l'analisi di tutte quelle meteoriti presumibil-
mente derivanti da quel pianeta. Nella me-
scola di composti che forma le SNC sono
I
l video a fianco
illustra il mecca-
nismo attraverso
il quale Marte ha
perso e continua a
perdere la sua at-
mosfera. Questo
processo sarà og-
getto di studio
della sonda MA-
VEN, il cui lancio
verso il pianeta
rosso potrebbe
avvenire già que-
sto mese. [NASA]
Sotto, vediamo
una spettacolare
prospettiva del
grande bacino da
impatto Argyre,
generato dalla ca-
duta di un aste-
roide di circa 50
km di diametro.
Eventi come que-
sto sono respon-
sabili dell’espul-
sione dal pianeta
di masse rocciose.
[NASA, W. Myers]
rimaste intrappolate piccolissime bolle di
aria marziana, che conservano la miscela di
gas presenti nell'atmosfera quando la me-
scola si è formata e solidificata. Ogni meteo-
rite o gruppo di meteoriti è quindi in prima
approssimazione un'istantanea dell'evolu-
zione atmosferica di Marte. Decenni di ana-
lisi di quei gas hanno evidenziato rapporti
fra i due isotopi di argon compresi fra 3,6 e
4,5 atomi di argon-36 contro 1 di argon-38.
Per quanto tali valori fossero compatibili con
le previsioni di alcuni modelli teorici, man-
cava la controprova, ovvero la misurazione