l'Astrofilo marzo-aprile 2015 - page 33

SISTEMA SOLARE
ASTROFILO
l’
ca 10,3 (per confronto,
Proxima Centauri è oltre
due volte più debole),
quindi circa 50 volte più
debole delle più deboli
stelle visibili a occhio
nudo. Essendo però l'a-
stro in questione una
nana rossa di tipo spet-
trale M (per la preci-
sione M9.5, mentre la
compagna è T5), ha fra
le sue peculiarità quella
di essere magneticamen-
te molto attiva e di pro-
durre intensissimi bril-
lamenti, capaci di au-
mentarne la luminosità
totale di 9-12 magnitu-
dini (ovvero da migliaia
a decine di migliaia di volte), su tempi scala
che vanno da diversi minuti a qualche ora.
Ciò comporta che la stella potrebbe anche
essersi resa visibile agli occhi dei nostri lon-
tani antenati, e ciò per un lasso di tempo ab-
bastanza lungo, durante il quale si muoveva
rispetto alle altre stelle all'eccezionale velo-
cità di 70 arcosecondi all'anno, che equivale
a percorrere il disco della Luna piena in 26
anni. Ovviamente, né l'Homo sapiens né l'-
Homo neanderthalensis avranno apprezzato
quel tipo di spostamento, che per noi è in-
vece macroscopico, considerando che la “ve-
locissima” Stella di Barnard palesa un moto
proprio fra le stelle di poco superiore ai 10
arcosecondi all'anno.
Ma fino a che punto la Stella di Sholz è uni-
ca nel suo genere? Quante altre stelle ad
essa simili ancora si nascondono alla vista
degli astronomi? A queste domande rispon-
derà la missione Gaia dell'European Space
Agency, già operativa, il cui compito princi-
pale è quello di misurare distanze e velocità
di 1 miliardo di stelle, svelando quali fra esse
sono transitate o transiteranno nei pressi
del Sole. Finora il catalogo astrometrico più
preciso dal quale gli astronomi hanno at-
tinto è stato quello del satellite Hipparcos,
che però non ha prestato la necessaria at-
tenzione alle nane rosse. Gaia saprà colmare
quella lacuna e verosimilmente fornire nuo-
vi, interessanti candidati.
Q
uesta imma-
gine mostra
il moto in cielo
della Stella di
Scholz (al centro)
rispetto alle
stelle di sfondo.
Per ottenerla
sono state so-
vrapposte tre di-
verse immagini
(d’archivio) prese
in tre diversi co-
lori, ottenute a
intervalli di pa-
recchi anni:
punto rosso 60
anni fa; punto
blu posizione at-
tuale. La freccia
bianca mostra la
traiettoria della
stella nei pros-
simi 200 anni.
[V. D. Ivanov,
DSS, and 2MASS]
In basso, la Stella
di Scholz vista in
un campo molto
più ristretto.
duate che potrebbero essere transitate in
prossimità del Sole negli ultimi 2 milioni di
anni, ma quasi certamente non sono di
grandi dimensioni, cosa confortante se si
considera che le grandi impennate nei flussi
cometari (oltre 10 volte il flusso normale per
le comete di lungo periodo) sono attribuibili
unicamente al transito nella Nube di Oort di
stelle decisamente più massicce delle nane
rosse ed entro le 10000 UA dal Sole, eventi
considerati estremamente rari (1 ogni mi-
liardo di anni).
Può essere interessante notare che quando
la Stella di Scholz transitò nei pressi del So-
le aveva una magnitudine apparente di cir-
n
1...,23,24,25,26,27,28,29,30,31,32 34,35,36,37,38,39,40,41,42,43,...58
Powered by FlippingBook