SOLE
ASTROFILO
l’
valori sono evidentemente limitati agli ul-
timi decenni di osservazione satellitare). In-
crociando i picchi dei cicli di attività evi-
denziati dalla nuova ricerca con i tempi
delle congiunzioni dei pianeti compresi fra
Mercurio e Giove (tralasciando quindi per
motivi oscuri gli altri), Scafetta e Willson
hanno messo in evidenza una gran quantità
di cicli quasi periodici che vanno da quello
di appena 0,2 anni (dominato dalle con-
giunzioni di Mercurio e Venere), via via fino
a quello già noto di 980 anni (ciclo di Eddy)
passando per un'altra dozzina di cicli inter-
medi. Un'abbondanza che non mancherà di
essere criticata, soprattutto considerando
che vengono proposti periodi completa-
mente nuovi, che difficilmente sarebbero
sfuggiti a lavori precedenti se fossero qual-
cosa di più di coincidenze statistiche. Ma
staremo a vedere...
Rimane comunque il dubbio che una qual-
che forma di modulazione dell'attività so-
lare operata dai pianeti esista realmente, e
questo perché gli attuali modelli della di-
namo solare, quelli che dovrebbero descri-
vere per filo e per segno ciò che accade sul
Sole, assumono che il Sole stesso sia un si-
stema isolato, senza pianeti. Non è quindi
forse un caso che quegli stessi modelli
siano incapaci di spiegare e prevedere i
cicli di attività, incluso quello fondamen-
tale di 11 anni (o 22 se si considera l'inver-
sione magnetica nelle regioni attive). Per
non parlare delle imprevedibili grandi va-
riazioni secolari e dei lunghissimi minimi,
come quello di Maunder e Dalton, ma
anche delle oscillazioni intra-annuali. Per
far coincidere le previsioni di quei modelli
con i dati osservativi è spesso necessario
aggiungere dei parametri ad hoc, come
dire che si va a inserire a bella posta nei
modelli quello che si vuol poi trovare, pra-
tica piuttosto discutibile. Non a caso l'atti-
vità solare è e resta totalmente imprevedi-
bile, come dimostra, semmai ce ne fosse
ancora bisogno, la scarsissima dinamicità
dell'attuale massimo, il cui basso livello
non era certo atteso nella misura in cui si
sta manifestando. Eppure i pianeti sono
sempre al loro posto e viene quindi da pen-
sare che la loro presenza sia davvero inin-
fluente circa quanto accade sul Sole.
C
ome si nota
facilmente da
questa illustra-
zione, i cicli solari
sono estrema-
mente diversi fra
loro in quanto a
intensità e sono
del tutto impre-
vedibili, a di-
spetto degli sforzi
dei ricercatori.
Poiché i pianeti
percorrono sem-
pre le medesime
orbite e sul lungo
periodo tutte le
possibili configu-
razioni tornano
inevitabilmente a
ripetersi, se è
vero che influen-
zano l’attività so-
lare non dovreb-
be questa avere
un andamento
meno caotico?
[NASA-MSFC]
ciclo 23
ciclo 24
n