l'Astrofilo settembre 2012 - page 18

STRUMENTI
ASTROFILO
l’
Il secondo pianeta scoperto grazie al KELT-
North è decisamente più convenzionale. È
stato denominato KELT-2Ab e orbita an-
ch’esso attorno a una stella di tipo F (nota
con le sigle HD 42176 e KELT-2A), che brilla
di magnitudine 8,77 nella costellazione
dell’Auriga, a una distanza di circa 360 anni
luce. KELT-2Ab è un tipico hot Jupiter, con
massa 1,5 volte quella di Giove e raggio di
1,3 raggi gioviani. Ruota attorno alla sua
stella in poco più di 4 giorni, a una distanza
media di quasi 7,5 milioni di km. Altre infor-
mazioni su quel pianeta, in particolare sulla
sua atmosfera, arriveranno certamente dalla
campagna osservativa programmata per il
prossimo novembre, quando alcuni grandi
telescopi al suolo, ai quali si aggiungeranno
gli spaziali Hubble e Spitzer, dedicheranno
parte del loro tempo ad analizzare la luce fil-
trata attraverso la sua atmosfera.
Per quanto diversi possano essere fra loro i
due pianeti scoperti dal piccolo KELT, c’è una
cosa piuttosto importante che li accomuna
ed è quella di orbitare attorno a una stella
doppia. Sia nel caso di KELT-1 sia in quello di
KELT-2A i ricercatori hanno infatti accertato
un legame con stelle nane, un tipo M per la
prima e un tipo K per la seconda (KELT-2B).
Ci sono validi motivi per ritenere che quelle
due stelle abbiano avuto un ruolo determi-
nante nel creare l’attuale situazione dina-
mica dei sistemi: i ricercatori sono convinti
che i due pianeti percorrevano un tempo or-
bite molto più ampie di quelle attuali e che
I
n questa imma-
gine si scorge il
filtro Wratten
montato sul-
l’obiettivo. Seb-
bene appaia di
colore giallo, la-
scia in realtà pas-
sare la luce rossa,
con picco di tra-
smissione a 489
nm. [KELT Obser-
vatories]
A
sinistra ve-
diamo un’im-
magine della
stella KELT-1 (la
chiazza grande)
dove è visibile
(indicata dalla
freccia) anche la
stella nana con la
quale forma un
sistema binario.
Proprio questa
nana può aver
spinto KELT-1b
così vicino alla
sua stella. [Keck
Observatories]
solo in epoche relativamente recenti le inte-
razioni gravitazionali con le più esterne
stelle nane li hanno dirottati sulle orbite che
oggi percorrono. Si tende infatti ad esclu-
dere che gli hot Jupiter possano formarsi a
brevissima distanza dalle stelle, in quanto
quella posizione non è né favorevole all’ag-
gregazione di grandi quantità di gas, né so-
stenibile per lunghissimi periodi, e avendo il
sistema di KELT-2A circa 4 miliardi di anni è
improbabile che il suo pianeta possa trovarsi
dov’è da tutto quel tempo.
Al di là degli importanti risvolti scientifici, le
scoperte ottenute dal KELT offrono anche
qualche spunto di riflessione sul mondo
astrofilo, dove si vedono gruppi di persone
che convincono le amministrazioni locali o
(molto più raramente) singoli privati a spen-
dere cifre esorbitanti per costruire osserva-
tori tanto vistosi quanto inutilizzabili dal
punto di vista della ricerca astronomica,
quando invece con cifre più modeste e cer-
tamente con più umiltà potrebbero essere
conseguiti risultati davvero importanti.
Di fronte a rilevanti scoperte compiute con
un obiettivo di appena 42 millimetri di dia-
metro, appare veramente risibile la corsa a
diametri di 1 metro e più che ancora conti-
nua da parte di talune realtà del panorama
amatoriale. Sono le idee che fanno la diffe-
renza, non le dimensioni…
n
1...,8,9,10,11,12,13,14,15,16,17 19,20,21,22,23,24,25,26,27,28,...48
Powered by FlippingBook