l'Astrofilo settembre 2012 - page 33

STRUMENTI
sizione). Il B+N 230 è un
telescopio nato per
chi ha difficoltà lo-
gistiche o di spazio
ma vuole comun-
que avere uno
strumento ben
performante
che dia ampie
soddisfazioni
per molti anni.
Tutto è curato nei
minimi particolari,
basti pensare che il
tubo in alluminio è ri-
cavato da un estruso di
10 mm di spessore por-
tato a 4 mm e a 7 mm nei
punti di rinforzo. Lasciamo
al lettore il confronto con
prodotti dozzinali di prezzo in-
feriore ma non irrisorio. Tutto ciò
può sembrare eccessivo per i carichi
del tubo, ma non lo è se appli-
chiamo carichi paralleli o se preten-
diamo che il sistema di supporto del
secondario operi in modo corretto
durante la collimazione.
Il secondo modello della serie 230 è
l’
Ultra 230
, un Newton classico f/6,
un lungo fuoco che non estremizza
gli impieghi ma diventa il classico e
amato riflettore tuttofare. Realiz-
zato in fibra di carbonio per conte-
nere i pesi (15 kg) e dare resistenza
alla
flessione del
tubo, Ultra 230 ha un secondario di
dimensioni ancora contenute (ostru-
zione circa 30%) che permette ot-
timi lavori sia in alta risoluzione che
sul deep sky (a richiesta si montano
altri secondari). È particolarmente
ideale per chi avendo una posta-
zione semi fissa, per esempio in giar-
dino, si deve prendere solo l’onere di
caricare il tubo sulla montatura.
Questo telescopio può
essere considerato
uno strumento defi-
nitivo (magari con
in parallelo il ri-
frattore acroma-
tico da 100 mm
f/13 per il Sole e
la Luna) per gli
appassionati che
non vogliono o
non possono so-
vraccaricarsi di
strumentazioni pe-
santi, costose e dif-
ficili da utilizzare.
230 mm è già un’ot-
tima apertura, che può
dare grandi soddisfazioni
e che non richiede accessori
particolarmente costosi, ad
esempio CCD con sensori molto
grandi. Date le sue caratteristi-
che, trasportarlo è un’operazione fa-
cile e accessibile anche a chi possiede
una piccola utilitaria, e non si deve
quindi rinunciare a cieli più bui del
solito o dal seeing più favorevole. La
focale primaria di 1380 mm consente
con l’interposizione di lenti di Bar-
low 2-3x di raggiungere focali ade-
guate alla fotografia planetaria;
inoltre, in visuale non obbliga all’uso
di scomodissimi oculari dal fuoco
troppo corto. L’Ultra 230 è corredato
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