l'Astrofilo febbraio 2012 - page 21

PLANETOLOGIA
ASTROFILO
l’
Così come era apparsa, nel giugno del 2007,
dopo il suo quarto perigeo, la piccola luna
svanì. Si è liberata dal precario vincolo gra-
vitazionale col sistema Terra-Luna, trasfe-
rendosi nuovamente su un’orbita eliocen-
trica, dove resterà almeno fino al 2028,
prima di tornare molto probabilmente ad
orbitare attorno al nostro pianeta.
Il suo temporaneo ruolo di secondo satellite
naturale della Terra aveva però ormai aper-
to nuove prospettive che andavano inda-
gate, perché ciò che in natura accade una
volta può ripetersi e sarebbe quindi stato in-
teressante sapere se già in passato ciò po-
teva essere accaduto, cosa che tra l’altro
avrebbe offerto un minimo fondamento
alle misteriose segnalazioni di transiti lunari.
Fra tutte le ricerche intraprese per gettare
nuova luce sulla questione, la più accurata
e risolutiva è probabilmente quella coor-
dinata dalla Cornell University e condotta
dagli astrofisici Mikael Granvik, Jeremie
Vaubaillon e Robert Jedicke. Costoro, at-
traverso un modello matematico, hanno
studiato l’efficienza nel tempo del mecca-
nismo di cattura degli asteroidi di tipo
NEOs da parte del sistema Terra-Luna, ad-
divenendo alla sorprendente conclusione
che avere almeno un paio satelliti naturali
è la normalità per il nostro pianeta!
Non è chiaro se nel lontano passato il feno-
meno fosse più o meno rilevante che nel
presente, ma sulla base dell’attuale popo-
lazione di NEOs, sia quella nota sia quella
stimata, Granvik e colleghi hanno calcolato
che attorno alla Terra oltre alla Luna ruota
quasi sempre un secondo satellite natura-
le di almeno 1 metro di diametro. I corpi
appartenenti a questa nuova categoria di
“asteroidi”, denominati talvolta NES (da
Near Earth Satellites), tal’altra TCO (Tempo-
rarily-Capured Orbiter), rimangono media-
mente legati al nostro pianeta per poco
meno di 300 giorni (quindi solo una decina
di mesi), durante i quali completano, sem-
pre mediamente, quasi 3 orbite, evidente-
mente molto irregolari.
Per giungere a queste conclusioni, i tre ri-
cercatori hanno considerato l’influenza di-
namica di tutti i corpi maggiori del sistema
solare sui moti di NEOs di qualunque
massa, anche quelle trascurabili tipiche di
oggetti di pochissimi metri di diametro.
La ricerca, con tutti i dettagli, è stata pub-
blicata lo scorso 20 dicembre sul noto men-
sile scientifico
Icarus
.
I
n questa elabo-
razione al com-
puter vediamo la
complessa traiet-
toria seguita dal-
l'asteroide 2006
RH
120
intorno alla
Terra. Sebbene le
sue orbite fossero
decisamente aper-
te, non si può non
considerarlo un
satellite tempora-
neo. [Celestia]
1...,11,12,13,14,15,16,17,18,19,20 22,23,24,25,26,27,28,29,30,31,...48
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