l'Astrofilo maggio 2012 - page 21

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ASTROFILO
l’
mondo
MAGGIO 2012
PLANETOLOGIA
P
arziale visione delle antiche spianate di ori-
gine vulcanica presenti alle alte latitudini
nell’emisfero boreale di Mercurio (il nord è a si-
nistra). Le diverse tonalità di colore aggiunte
alle immagini originali della sonda MESSENGER
indicano diverse proprietà chimiche del suolo.
[NASA/JHUAPL/CIW-DTM/GSFC/MIT/Brown Uni-
versity. Rendering by James Dickson]
I
l 17 marzo scorso, la sonda MESSENGER
(acronimo di MErcury Surface, Space EN-
vironment, GEochemistry and Ranging)
ha completato il suo primo anno di studio
di Mercurio, ottenendo risultati che rivolu-
zionano profondamente le nostre cono-
scenze del più interno fra i pianeti del
sistema solare. MESSENGER era stata lan-
ciata nell’agosto 2004 e pur essendoMercu-
rio a noi relativamente vicino, la sonda ha
impiegato quasi 7 anni per entrare stabil-
mente in orbita attorno ad esso (più o meno
il tempo che avrebbe impiegato un aereo
che viaggia a mach 1 per coprire la minima
distanza Mercurio-Terra). Il perché del lungo
viaggio risiede nel fatto che la gravità del
Sole rende quell’operazione molto meno
semplice di quanto non sia per pianeti posti
a maggiore distanza dalla stella; non a caso
l’approccio della sonda all’orbita finale
(un’orbita che per di più è polare) ha con-
templato due flyby con Venere e ben tre
flyby con lo stesso Mercurio. Il compito del
tecnici di volo è stato dunque piuttosto de-
licato, benché qualunque risposta della
sonda alle trazioni gravitazionali fosse am-
piamente prevedibile. Un po’ meno lo sono
invece i disturbi arrecati alla traiettoria or-
bitale della sonda dalla radiazione e dal
vento solare, la cui pressione varia anche in
ragione dell’attività solare complessiva in
un dato periodo. All’inconveniente i tecnici
di volo devono prontamente rimediare con
piccole correzioni di rotta, perché conoscere
con grande precisione la posizione della
sonda rispetto al centro di Mercurio è deter-
minante al buon esito di rilevamenti di tipo
altimetrico e gravitometrico.
Poiché prima della MESSENGER nessuna
sonda era mai stata inserita in orbita at-
torno a Mercurio, tutto ciò che di quel pia-
neta sapevamo era venuto dal triplice
passaggio della Mariner 10 nel 1974-75 e da
osservazioni effettuate direttamente da
terra, principalmente attraverso sofisticate
tecniche radar. Il quadro dominante era
quello di un pianeta divenuto geologica-
mente inattivo non moltissimo tempo dopo
la sua formazione; insomma un mondo si-
mile alla Luna, raffreddatosi rapidamente e
privo di materiali fluidi al suo interno.
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