l'Astrofilo maggio 2012 - page 24

PLANETOLOGIA
ASTROFILO
l’
per un piccolo pianeta
che è per di più un len-
to rotatore) rendono pra-
ticamente certa nella
struttura interna di Mer-
curio l’esistenza di al-
meno uno strato viscoso
o liquido, che fluendo a
contatto di strati solidi
genera l’effetto dinamo
che mantiene in essere la
magnetosfera.
Lo scenario più accredi-
tato in questo momento
è il seguente: al di sotto
di una sottile crosta di
silicati si sviluppa un
mantello spesso poche
centinaia di chilometri,
anch’esso composto di
silicati, che avvolge un
nucleo esterno solido,
ricco di ferro e zolfo,
che a sua volta racchiu-
de un nucleo interno di
ferro liquido, al centro
del quale non si esclude la presenza di un
nocciolo solido. La rotazione differenziale
e i rimescolamenti interni tipici del nucleo
liquido avrebbe ripercussioni oltre che sul
campo magnetico del pianeta anche sulla
distribuzione delle masse negli strati più
esterni, che per la loro minore densità su-
biscono le lente ma poderose onde d’urto
che si sviluppano dalle frizioni fra le com-
ponenti nucleari.
Sarà interessante capire, attraverso i dati
che MESSENGER acquisirà nel suo secondo
anno di attività, come l’azione di un sif-
fatto nucleo influisce nel tempo sul campo
magnetico e quale tipo di tettonica è in
grado di sostenere. Perché Mercurio, pro-
prio per l’atipicità del suo nucleo, è un caso
a sé, con dinamiche interne che posso es-
sere anche molto diverse da quelle del no-
stro pianeta: la componente liquida del
nucleo si trova all’esterno, non all’interno.
In definitiva, quello che sembrava un pia-
neta geologicamente morto, ben poco at-
traente dal punto di vista della ricerca
scientifica, si sta rivelando essere un inte-
ressantissimo laboratorio nel quale testare
nuovi modelli sulla formazione ed evolu-
zione dei pianeti rocciosi.
C
aloris (l’ampia regione
giallognola al centro
della foto), con i suoi 1550
km di diametro, è uno dei
più grandi bacini da im-
patto dell’intero sistema
solare. Le chiazze perime-
trali arancioni sono (pro-
babilmente) caldere vulca-
niche. [NASA, Johns Hop-
kins Univ. APL, Arizona
State University, CIW]
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