ASTROFILO
l’
da evitare controversie e accelerare i risar-
cimenti da parte delle compagnie assicura-
tive, che sono molto malfidenti, causa
truffe varie; il secondo motivo è quello di
denunciare all’occorrenza la deprecabile
abitudine di taluni poliziotti di chiedere un
obolo per non fare contravvenzioni (voci
più o meno fondate). Paese che vai, usanza
che trovi… Fatto sta che la scienza non può
che ringraziare quei previdenti cittadini
russi, che involontariamente hanno contri-
buito a fornire la più vasta documentazione
filmata che esista su
un singolo bolide, per
di più di quella por-
tata. Unendo i dati del
CTBTO a quelli estra-
polati dai video è risul-
tato che il bolide pro-
cedeva approssimati-
vamente da nord ver-
so sud e che l’angolo
di entrata in atmo-
sfera è stato modesto,
circa 20°, il che spiega
la lunga scia lasciata in
cielo. Più che un tuffo
verticale, quello del
meteorite è stata dun-
L
a mappa inclu-
de tutta la re-
gione interessata
dalla fase finale
del transito del
bolide. Sceso da
nord-nord-est, ha
teminato la sua
corsa in briciole
nei terreni e nei
laghi attorno a
Chebarkul. La
freccia rossa in-
terna al cerchio
indica il punto in
cui sono stati re-
cuperati i primi
frammenti del
meteorite. [Goo-
gle maps]
I
sommozzatori
che partecipano
alle ricerche dei
frammenti del
meteorite si ap-
prestano in que-
sto video a
immergersi nel
buco apertosi nel
lago Chebarkul.
que una spanciata e ciò ha probabilmente
limitato i danni alla popolazione. Il primo
contatto dell’intruso con l’atmosfera è stato
registrato in Alaska, 32 secondi e mezzo
prima della disintegrazione avvenuta circa
70 km a sud-sud-ovest di Chelyabinsk e circa
1500 km a est di Mosca. Più fonti concor-
dano sulla vertiginosa velocità iniziale del
meteorite, 18 km/s, ovvero 65 000 km/h,
mentre la velocità finale, in prossimità
dell’esplosione, era di alcune volte supe-
riore a quella del suono. La prima manife-
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