PLANETOLOGIA
ASTROFILO
l’
cosa in pratica fattibile solo per il
nostro sistema planetario, il cui
disco aveva una massa di 0,01
masse solari entro le 100 unità
astronomiche dal Sole. Purtroppo
per gli altri sistemi non è altret-
tanto facile calcolare quel valore e
anche se lo fosse non ci direbbe
molto sui processi di formazione
planetari all’interno di dischi di
massa diversa e diversa età.
Come fare allora per pesare con
precisione i dischi protoplanetari
quando ancora esistono? La solu-
zione è stata trovata da alcuni ri-
cercatori europei e americani, che
sotto il coordinamento di Edwin
Bergin hanno utilizzato il telesco-
pio spaziale Herschel per scovare
nello spettro del disco di TW Hydrae la riga
del deuterio, elemento noto anche col
nome di idrogeno pesante, per il fatto di
ospitare un neutrone nel nucleo, in aggiun-
ta al solo protone che caratterizza l’idro-
geno normale.
Il deuterio è un elemento chiave nella de-
terminazione delle abbondanze di idrogeno
al di fuori del sistema solare. I due isotopi
sono infatti presenti in un rapporto percen-
tuale fisso, almeno nel nostro angolo di ga-
lassia, e il misurare la quantità di uno
permette di desumere la quantità dell’altro.
Ma il deuterio non è facile da rilevare, anche
perché l’intensità del suo segnale, che varia
in funzione delle temperature, è visibile pre-
valentemente nel lontano infrarosso, luce
che però non arriva al suolo. Occorre quindi
osservare dallo spazio e per di più con un
grande diametro, motivo per cui fino all’en-
trata in servizio dei 3,5 metri di Herschel
non c’era modo di risolvere la questione.
Approfittando della relativa vicinanza alla
Terra di TW Hydrae e confidando in una riga
del deuterio sufficientemente intensa, Ber-
gin e colleghi hanno deciso di ridurre l’in-
certezza con cui era nota la massa del suo
disco (fra 0,0005 e 0,06 masse solari), pun-
tando Herschel su quel sistema in 36 diverse
occasioni, per un totale di quasi 7 ore di os-
servazione. All’analisi
spettrale si è appalesa-
ta una riga del deute-
rio sufficiente a quanti-
ficarne l’abbondanza
nel disco, e dal momen-
to che quell’isotopo è
S
tando alla recente sco-
perta fatta da astro-
nomi tedeschi e america-
ni, il disco protoplaneta-
rio di TW Hydrae pesa
quanto oltre 50 “giovi”.
Se tutta quella massa
dovesse trasformarsi in
pianeti nascerebbe un si-
stema planetario senza
precedenti noti. [ESA]
I
n questo video
viene presen-
tato il telescopio
spaziale Herschel,
con particolare
attenzione alle
fasi di assemblag-
gio in laboratorio.
[Astrium/EADS]
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