l'Astrofilo maggio-giugno 2016 - page 31

CRONACHE SPAZIALI
ASTROFILO
l’
Q
uesta illustrazione mostra una sequenza temporale dell'universo, che si estende dal presente (sinistra) a ritroso verso il Big
Bang, 13,8 miliardi di anni fa (destra). La galassia GN-z11, recentemente scoperta, è la più distante galassia finora trovata, ad
un redshift di 11.1, che corrisponde a 400 milioni di anni dopo il Big Bang. Viene qui anche indicata la posizione della precedente de-
tentrice del record. La sua remota posizione colloca GN-z11 all'inizio dell'epoca della reionizzazione. Il quel periodo, la luce stellare
proveniente dalle prime galassie iniziò a riscaldare e a sollevare la nebbia di idrogeno freddo che permeava l'universo. La galassia
che deteneva il record era stata vista nel mezzo di quell'epoca, circa 150 milioni di anni più tardi. [NASA, ESA, and A. Feild (STScI)]
quando l'universo aveva solo il 3%
della sua attuale età”
, ha detto Pascal
Oesch, della Yale University e primo
autore dello studio.
Per determinare le grandi distanze,
come quella di GN-z11, gli astronomi
misurano il redshift dell'oggetto os-
servato. Questo fenomeno è il risul-
tato dell'espansione dell'universo: o-
gni oggetto distante nell'universo ap-
pare in allontanamento da noi e co-
me risultato la sua luce è spostata ver-
so più lunghe e più rosse lunghezze
d'onda.
Prima che gli astronomi determinas-
sero la distanza di GN-z11, la più di-
stante galassia misurata, EGSY8p7,
aveva un redshift di 8.68. Ora il team
ha confermato che la distanza di GN-
z11 equivale a un redshift di 11.1, che
corrisponde a 400 milioni di anni
dopo il Big Bang.
“La precedente de-
tentrice del record era stata vista nel
mezzo dell'epoca in cui la luce stellare
delle galassie primordiali iniziava a ri-
scaldare e a sollevare una nebbia di
idrogeno freddo”
, ha spiegato il co-
autore Rychard Bouwens, della Uni-
versity of Leiden, Olanda.
“Questo
periodo di transizione è conosciuto
come epoca della reionizzazione. GN-
z11 è osservata 150 milioni di anni
prima, in prossimità dell'inizio di que-
sta transizione nell'evoluzione del-
l'universo.”
La combinazione di osservazioni fatte
da Hubble e Spitzer ha rivelato che la
giovane galassia è 25 volte più piccola
della Via Lattea e ha solamente l'1%
della massa in stelle della nostra ga-
lassia. Tuttavia, il numero di stelle nel-
la neonata GN-z11 sta crescendo rapi-
damente. La galassia sta formando
stelle a un ritmo circa 20 volte supe-
riore a quello della Via Lattea di oggi
(circa 24 masse solari di gas e polveri
convertite in nuove stelle ogni anno).
Questo elevato tasso di formazione
stellare rende la remota galassia ab-
bastanza brillante da essere vista da
Hubble e da consentire dettagliate
osservazioni. Nondimeno, la scoperta
solleva molti nuovi interrogativi, poi-
ché l'esistenza di una tale grande e
brillante galassia non è prevista dalla
teoria.
“È sorprendente che una ga-
lassia tanto massiccia sia esistita solo
200-300 milioni di anni dopo che le
primissime stelle iniziarono a for-
marsi. Ci vuole una crescita velocis-
sima, che produca stelle a un ritmo
enorme, per aver formato così presto
una galassia di un miliardo di masse
solari”
, ha spiegato Garth Illingworth,
della University of California, Santa
Cruz. Marijn Franx, membro del team
della University of Leiden, ha sottoli-
neato che:
“La scoperta di GN-z11 è
stata una grande sorpresa per noi,
poiché un nostro precedente studio
aveva suggerito che simili galassie
brillanti non dovrebbero esistere
tanto presto nell'universo”
. Il suo col-
lega Ivo Labbe ha aggiunto che:
“La
scoperta di GN-z11 ci ha dimostrato
che la nostra conoscenza del giovane
universo è davvero molto limitata.
Come è stata creata GN-z11 resta in
qualche modo un mistero per ora.
Stiamo forse osservando le prime ge-
nerazioni di stelle in formazione at-
torno a buchi neri?”
Queste osservazioni forniscono una
stuzzicante anteprima di quelle che
compirà il James Webb Space Tele-
scope.
“Questa scoperta dimostra che
il JWST scoprirà sicuramente molte
di tali giovani galassie, risalendo a
quando si formarono le prime galas-
sie”
, ha concluso Illingworth.
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