l'Astrofilo maggio-giugno 2016 - page 27

ASTRONAUTICA
ASTROFILO
l’
quello che richiederà la costruzione di cia-
scuna minisonda. Questo si spiega conside-
rando che le minisonde saranno realizzate su
scala industriale, con produzione prevista in
centinaia di migliaia di esemplari.
Il motivo per cui si prevede di lanciare verso
ogni destinazione migliaia di minisonde è fa-
cilmente intuibile: la maggior parte di esse
non giungeranno integre alla fine del viag-
gio. Al di là di possibili guasti e malfunziona-
menti, molte finiranno distrutte da impatti
con la materia pre-
sente sul percorso.
Lo spazio interstel-
lare non è vuoto, è
al contrario perva-
so da polveri e gas,
sebbene a bassissi-
ma densità.
L'impatto di una
sonda con un gra-
nello di polvere a
50000 km/s sprigio-
na un'energia equi-
valente all'esplo-
sione di un cande-
lotto di dinamite,
più che sufficiente
a distruggere il ma-
nufatto. In realtà,
per avere danni può bastare l'impatto con
un atomo di idrogeno, che a quelle velocità
ha l'effetto di un raggio cosmico, il quale si-
curamente non migliora le prestazioni dei
componenti microelettronici.
Dopo aver percorso in un ventennio 4,4 anni
luce (40 trilioni di km) a una velocità 4000
volte superiore a quella di New Horizons, e
aver schivato tutti i possibili pericoli, le mini-
sonde superstiti di Breakthrough Starshot ar-
riveranno nel sistema di Alfa Centauri.
Quel sistema è composto da due stelle simili
al Sole, piuttosto vicine fra loro (Alfa Cen-
tauri A e Alfa Centauri B), e da una più iso-
lata nana rossa (Proxima Centauri).
Una volta là, camere fotografiche e strumen-
tazioni scientifiche varie entreranno in azio-
ne, raccogliendo quante più immagini e dati
possibili durante il periodo del flyby (alcuni
giorni). Attualmente non vi è certezza che
esistano pianeti attorno a quelle stelle, ma
in caso affermativo, una o più minisonde
potrebbero riuscire a fotografarli e a racco-
gliere qualche informazione sulle loro pro-
prietà. Tutto il materiale scientifico raccolto
sarà in seguito trasmesso verso la Terra tra-
mite un compattissimo sistema di comunica-
zione laser, alimentato (come altri dispositivi
di ogni minisonda) da una batteria a radioi-
sotopi. I vari segnali saranno ricevuti dopo
altri 4,4 anni dagli stessi light beamer che
quasi un quarto di secolo prima avevano ac-
celerato le minisonde.
Il team di Breakthrough Starshot è consape-
vole del fatto che ci saranno innumerevoli
problemi da risolvere prima giungere alla
fase operativa e insidie di vario genere du-
rante quest'ultima, ma si dicono decisamente
ottimisti, pronti a superare ogni ostacolo e a
lanciare le prime minisonde verso il sistema
di Alfa Centauri entro 20 anni. Poiché i pre-
ventivati 10 miliardi di dollari necessari a rea-
lizzare il progetto non li chiedono a noi, che
cosa ci costa simpatizzare per l'iniziativa?
n
L
’immagine a
destra mostra
grossolanamente
il fascio laser che
spinge la Lightsail.
Il video in basso
riassume la proce-
dura di accelera-
zione delle mini-
sonde. [Break-
through Founda-
tion]
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