l'Astrofilo maggio-giugno 2016 - page 26

ASTRONAUTICA
ASTROFILO
l’
nate “light beamer” po-
tranno garantire energie
comprese fra 100 e 200 gi-
gawatt (50 volte la capa-
cità del maggiore impianto
nucleare degli USA), solo
una parte dei quali saran-
no necessari per ogni sin-
gola accelerazione. A parte
il fatto che i light beamer
dovranno essere collocati
su altipiani con climi parti-
colarmente secchi, la prin-
cipale difficoltà consisterà
nel sincronizzare e mettere
in fase i raggi laser pro-
dotti dai singoli elementi
ottici di ciascuna schiera ed
eventualmente di schiere
diverse. Le minisonde sa-
ranno anticipatamente collocate tutte as-
sieme in orbita alta da un normale razzo
vettore, e date le loro piccole dimensioni
sarà necessario conoscere con estrema preci-
sione sia la loro posizione nello spazio sia
l'orientazione della vela. Una volta che il
“bersaglio” sarà posizionato correttamente
e rivolto verso la sua destinazione, il fascio
laser provvederà ad accelerarlo per un paio
di minuti, sufficienti a spingere una mini-
sonda fino al 20% della velocità della luce
(oltre i 2 minuti la distanza è già tale che la
spinta del laser diviene inefficace). L'energia
richiesta per ogni singola accelerazione avrà
un costo stimabile in almeno 100000 dollari,
decisamente superiore (forse di 100 volte) a
R
appresenta-
zione grafica
di una schiera di
dispositivi laser da
100 gigawatt. Co-
me illustrato in
basso, ogni ele-
mento produrrà
un raggio laser
sincronizzato e in
fase con gli altri.
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Foundation]
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