CRONACHE SPAZIALI
to STIS e messo a rischio le loro stesse
vite per il bene della scienza futura!”
Nel 2010, Crowther e colleghi hanno
dimostrato l'esistenza di 4 stelle in
R136 aventi ognuna una massa oltre
150 volte quella del Sole. Le estreme
proprietà di queste stelle furono una
sorpresa poiché superavano la massa
limite superiore delle stelle general-
mente accettata all'epoca. Ora que-
sto nuovo censimento ha mostrato
che ci sono altre 5 stelle con oltre 100
masse solari in R136. I risultati rac-
colti su R136 e su altri ammassi solle-
vano anche molti nuovi interrogativi
sulla formazione delle stelle mas-
sicce, mentre l'origine di quei mostri
rimane incerta.
Le firme ultraviolette di un numero
ancora maggiore di stelle estrema-
mente massicce sono state rilevate
anche in altri ammassi (ad esempio
in ammassi stellari delle galassie
nane NGC 3125 e NGC 5253). Tutta-
via, quegli ammassi sono troppo di-
stanti per potervi distinguere le sin-
gole stelle anche con Hubble. Saida
Caballero-Nieves, co-autrice dello
studio, ha spiegato che:
“Ci sono in-
dizi che questi mostri siano il risul-
tato dalla fusione di stelle meno
estreme in sistemi binari stretti. Da
quello che sappiamo sulla frequenza
delle fusioni massicce, questo scena-
rio non può dar conto di tutte le
stelle davvero massicce che vediamo
in R136, pertanto sembrerebbe che
tali stelle possano avere origine da
un processo di formazione stellare”
.
Al fine di trovare le risposte sull'ori-
gine di queste stelle, il team conti-
nuerà ad analizzare le serie di dati
raccolte. Un'analisi delle nuove os-
servazioni ottiche di STIS permetterà
anche di cercare sistemi binari stretti
in R136, che potrebbero produrre
buchi neri massicci binari, che fini-
rebbero per fondersi, producendo on-
de gravitazionali.
“Ancora una volta,
il nostro lavoro ha dimostrato che,
nonostante sia in orbita da 25 anni,
ci sono alcuni settori della scienza
per i quali Hubble è sempre il nume-
ro uno”
, ha concluso Crowther.
ASTROFILO
l’
n
astronauti durante l'ultima missione
di servizio ad Hubble: hanno ripristina-