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AGOSTO 2012
SPECIALE
•
VISTI SULLA LUNA
ASTROFILO
l’
Come è facile intuire, le ampie
strutture biancastre visibili nell’im-
magine di apertura sono crateri me-
teoritici e la risoluzione è tale da
evidenziare i singoli massi eiettati a
seguito degli impatti.
La scena qui a destra è invece cen-
trata sul Challenger, di cui verso il
basso c’è un ingrandimento partico-
lareggiato che mostra vari oggetti,
fra i quali le Portable Life Support
System (PLSS). Si tratta delle tute
spaziali gettate fuori dal modulo di
ascesa prima della risalita verso il
modulo di comando al fine di alleg-
gerire il carico. I primi a farlo erano
stati Armstrong e Aldrin. Il MESA è
invece un box porta strumenti che
veniva aperto dopo l’allunaggio e
che conteneva, tra l’altro, la teleca-
mera che riprendeva la discesa
dalla scaletta e i primi passi mossi
sulla superficie lunare. C’è infine
una piattaforma utilizzata per scari-
care le attrezzature. Anche nel caso
di questa ripresa fotografica (quella
grande, qui sopra) risultano eviden-
tissime le tracce lasciate dal rover e
dagli scarponi degli astronauti, Cer-
nan e Schmitt. Sulla destra dell’im-
magine, la sigla SEP indica la po-
sizione del Surface Electrical Proper-
ties, un esperimento utilizzato per
la prima e unica volta, composto di
due antenne, una fissa e una collo-
cata sul rover (LRV), che scambian-
dosi segnali consentivano di
studiare le proprietà elettriche del
suolo. Da quell’esperimento si ebbe
conferma dell’aridità della Luna
fino ad almeno 2 km di profondità.
Qui a fianco vediamo il geologo
[NASA]