ASTROFILO
l’
americani e italiani, coordinato da Jona-
than C. Tan (University of Florida), ha
utilizzato l'Atacama Large Millimeter/
submillimeter Array (ALMA) per inda-
gare alcune delle più oscure, fredde e
dense nubi di gas molecolare della no-
stra galassia, poste a circa 10000 anni
luce nella direzione delle costellazioni
dell'Aquila e dello Scudo. Quelle nubi,
note col nome di Infrared Dark Clouds,
sono abbastanza massicce da rappre-
sentare un ambiente ideale nel quale
possono prendere forma le stelle gi-
ganti blu, ma essendo totalmente buie
anche nell'infrarosso (di qui la neces-
sità di ricorrere ad ALMA) significa che
se mai delle stelle stanno formandosi al
loro interno, esse non hanno ancora
lontanamente raggiunto la fase della
nucleosintesi.
Dalla massa di quelle nubi (4 raggiun-
gono il centinaio di masse solari) e dal
contesto in cui si trovano, non sarebbe
stato strano se si fossero frammentate e
avessero dato origine a decine di stelle
bianche, gialle e rosse. Invece sono an-
cora compatte e fredde, segno che più
forze stanno agendo a favore della na-
scita di astri ben più massicci. ALMA ha
dato la possibilità a Tan e colleghi di ve-
rificare che effettivamente la tempera-
tura all'interno di quelle strutture è
sufficientemente bassa da ritardare l'in-
nesco delle reazioni nucleari.
La conferma si è avuta tramite il ricono-
sci- mento negli spettri delle nubi di una
rilevante quantità di deuterio, soprat-
tutto associato all'azoto nella molecola
N
2
D
+
, trovata in 6 diverse concentrazioni
spaziali, dalle quali probabilmente na-
sceranno altrettante giganti.
Il deuterio altro non è che idrogeno nel
cui nucleo il protone è legato a un neu-
EVOLUZIONE STELLARE
FEBBRAIO 2014
U
n’immagine delle nubi contenenti
N
2
D
+
è qui sovrapposta a uno sfondo
di fantasia. Mentre dalla concentrazione
più tonda e brillante prenderà forma una
gigante blu, da quella più frammentata
nasceranno diverse stelle di piccola massa.
[Bill Saxton & Alexandra Angelich (NRAO/
AUI/NSF); ALMA (ESO/NAOJ/NRAO)]
