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ASTRONAUTICA
ASTROFILO
l’
gna farlo entro ben precise finestre di lancio
che si aprono solamente ogni 26 mesi. Le
più dirette conseguenze di ciò saranno un
probabile slittamento nei tempi di comple-
tamento della colonia (ammesso che il pro-
gramma abbia seguito) e lunghe attese per
le parti di ricambio, con tutti gli inconve-
nienti che ne possono derivare.
Da notare che le valutazioni del MIT sono
le più obiettive oggi disponibili, essendo
basate sulle esperienze maturate nella ge-
stione dell'International Space Station, che
includono quantità e ti-
pologia dei componenti
guasti sostituiti a partire
dal 2000, quando iniziò a
ospitare equipaggi.
Una parziale soluzione al
problema dei ricambi po-
trebbe essere quella di
trasportare su Marte delle
stampanti 3-D e quindi di
costruirli direttamente in
situ, ma anche quel tipo
di tecnologia non è abba-
stanza avanzata da con-
sentire di riprodurre di-
mensioni e funzioni di nu-
merose delle parti che for-
meranno gli insediamenti,
salvo ridisegnare quelle
stesse strutture o compiere dei consistenti e
rapidi passi avanti nella progettazione delle
stampanti 3-D.
Prendendo ancora una volta come riferi-
mento le esperienze maturate nella gestione
della ISS, gli analisti del MIT hanno poi evi-
denziato la più pesante di tutte le criticità,
quella che riguarda l'autosufficienza alimen-
tare dei coloni, che nei piani di Mars One sarà
in buona parte assicurata dalla coltivazione
di vegetali direttamente all'interno di ogni
modulo abitativo, su un'area ampia 50 m
2
.
N
el modellino
qui sopra e
nelle ricostruzioni
in basso si può si-
curamente ap-
prezzare l’elegan-
za con cui sono
stati ripartiti i vari
ambienti all’in-
terno di ogni seg-
mento di quella
che sarà la colo-
nia di Mars One.