PLANETOLOGIA
ASTROFILO
l’
alcuni fattori contingenti con i quali
gli astronomi devono misurarsi e che
richiedono di lavorare ai limiti delle
attuali capacità strumentali e di ana-
lisi dei dati. Il fattore più restrittivo
implica la necessità di scoprire un
pianeta con un periodo orbitale di
10-11 anni e quindi di raccogliere in
un lasso di tempo equiparabile o,
meglio, più lungo, dati uniformi,
possibilmente col medesimo stru-
mento e con un'adeguata copertura
temporale. Il fatto che nel loro in-
sieme i pianeti extrasolari vengano
monitorati da un paio di decenni
non significa scoprire automatica-
mente un gemello di Giove alla giu-
sta distanza da un gemello del Sole.
Come accennato, è necessaria anche
una certa uniformità dei dati raccolti
ed è indispensabile una straordinaria
precisione a livello spettroscopico,
requisiti che solo lo strumento HARPS
(High Accuracy Radial velocity Planet
Searcher), connesso al telescopio
Cassegrain di 3,6 metri di diametro
dell'ESO, ha soddisfatto in passato e
ancora continua a soddisfare nella
ricerca di pianeti extrasolari. HARPS
è operativo dal 2003 e per alcuni si-
stemi planetari esiste dunque una docu-
mentazione che almeno dal punto di vista
temporale è sufficiente a svelare analoghi
del sistema Sole-Giove. La peculiarità di
HARPS è quella di riuscire a evidenziare
spostamenti anche piccolissimi verso il blu
e verso il rosso di de-
terminate righe spet-
trali (rispetto a posi-
zioni standard misu-
rate in laboratorio), in
terpretabili come mo-
vimenti della sorgente
luminosa a velocità ti-
picamente com prese
fra qualche km/s e
qualche centinaio di
km/s. Per una stella
con fotosfera unifor-
me e stabile, quegli
spostamenti sono lo
specchio fedele del
moto stellare rispetto
all'osservatore, dun-
que della velocità ra-
S
opra, lo storico
telescopio Cas-
segrain di 3,6 me-
tri di diametro,
installato all’ESO
nel 1977. Questo
strumento ha be-
neficiato nei de-
cenni di notevoli
upgrades, fino
allo spettrografo
HARPS, grazie al
quale ha scoperto
e confermato nu-
merosi pianeti
extrasolari. A sini-
stra, vediamo al
piano focale del
telescopio, il
Fibre Adapter (di
color verde), che
invia ad HARPS la
luce raccolta.
[ESO/H.H.Heyer]