l'Astrofilo settembre-ottobre 2015 - page 34

CRONACHE SPAZIALI
Un gruppo di astronomi coordinato da
Roberto Maiolino (Cavendish Labora-
tory e Kavli Institute for Cosmology,
University of Cambridge, Regno Unito)
ha puntato ALMA su
galassie note per es-
sere collocate a soli
800 milioni di anni
circa dopo il Big
Bang (hanno redshift
compresi fra 6.8 e
7.1). Gli astronomi
non erano alla ricer-
ca della luce emessa
dalle stelle, bensì del
debole bagliore del
carbonio ionizzato,
proveniente dalle nu-
bi di gas nelle quali le
stelle si erano forma-
te. Essi volevano stu-
diare l'interazione
fra una giovane ge-
nerazione di stelle e
le masse fredde che
si erano assembrate
in quelle prime galas-
sie. Gli astronomi so-
no particolarmente
interessati al carbo-
nio ionizzato perché
questa peculiare riga
spettrale porta via la
maggior parte del-
l'energia iniettata
dalle stelle e consente ai ricercatori di
tracciare il gas freddo da cui si forma-
no le stelle stesse. Nella fattispecie, il
team stava cercando l'emissione del
ALMA testimonia per
la prima volta un'ag-
gregazione di galassie
nel giovane universo
by Keck Observatory
Q
uando le prime galassie inizia-
rono a formarsi alcune centi-
naia di milioni di anni dopo il
Big Bang, l'universo era pieno di una
nebbia di idrogeno gassoso. Ma via
via che sempre più sorgenti brillanti
(sia stelle che quasars alimentati da
enormi buchi neri) iniziavano a ri-
splendere, squarciavano la nebbia e
rendevano l'universo trasparente alla
luce ultravioletta. Gli astronomi chia-
mano quel periodo “epoca della reio-
nizzazione”, ma poco sappiamo di
quelle prime galassie, che finora sono
state viste solo come debolissime chiaz-
ze. Ora nuove osservazioni che sfrut-
tano la potenza di ALMA stanno ini-
ziando a cambiare questa situazione.
L'idrogeno neutro assorbe molto ef-
ficacemente tutta la luce ultravioletta
ad alta energia emessa dalle giovani
e caldissime stelle. Di conseguenza
tali stelle sono quasi inosservabili nel
giovane universo. Allo stesso tempo,
la luce ultravioletta assorbita ioniz-
za l'idrogeno, rendendolo totalmente
trasparente. Le stelle caldissime sca-
vano dunque delle bolle trasparenti
nel gas e una volta che tutte le bolle
si uniscono e riempiono tutto lo spa-
zio, la reionizzazione è completa e
l'universo diviene trasparente.
V
ideo time-lapse di un'intera notte all'ALMA Array
Operations Site (AOS), situato a 5000 metri di quo-
ta, sull'altopiano di Chajnantor, in Cile. Tre antenne stan-
no puntando il medesimo target in cielo in ogni istante,
pertanto i loro movimenti appaiono perfettamente sin-
cronizzati. Mentre il cielo sembra ruotare in senso orario
attorno al polo sud celeste (all'incirca sul bordo supe-
riore sinistro dell'immagine), la Via Lattea si abbassa len-
tamente, fino a quando si posiziona quasi orizzontal-
mente prima del tramonto. Il centro della nostra galassia
diviene visibile durante la seconda parte della notte,
come un rigonfiamento giallastro attraversato da linee
oscure nel centro dell'immagine, appena sopra le an-
tenne. I flash al suolo sono le luci delle automobili delle
guardie che pattugliano l'AOS. L'Atacama Large Millime-
ter/submillimeter Array è il più grande progetto astrono-
mico esistente ed è una vera partnership globale fra
comunità scientifiche dell'Asia orientale, dell'Europa e
del Nordamerica col Cile. [ESO/José Francisco Salgado]
ASTROFILO
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