ASTRONAUTICA
ASTROFILO
l’
raggiunto Mach 1,4) è un fattore critico.
Considerando che SpaceShipTwo ha dap-
prima perso le ali e poi ha subito la disgre-
gazione della fusoliera, appare miracoloso
che l'altro pilota, il 43enne Peter Siebold, sia
riuscito a salvarsi. Secondo la sua diretta te-
stimonianza (resa un paio di settimane dopo
l'incidente), quando lo spazioplano ha ini-
ziato ad andare in pezzi, lui si è ritrovato
proiettato all'esterno sul suo seggiolino, da
quale è riuscito a svincolarsi poco prima del-
l'apertura automatica del paracadute. La ve-
locità doveva essere nel frattempo notevol-
mente calata, altrimenti il pilota non sarebbe
potuto sopravvivere.
Fin quando non saranno accertate le cause
precise e la dinamica del disastro, il pro-
gramma della Virgin Galactic resterà conge-
lato, anche se Branson conta di poter
riprendere i test nel giro di 6 mesi e anche se
nel frattempo continuerà la costruzione di
un terzo spazioplano, già realizzato per il
65%. È comunque molto probabile che il
primo volo commerciale non potrà essere
realizzato prima di 2 anni. E pensare che il
volo inaugurale era previsto nella prima
metà del 2015, con a bordo lo stesso Branson
e almeno uno dei suoi figli. Per quanto il ma-
gnate britannico sia disposto a rimborsare
tutti coloro che avevano acquistato il pre-
zioso biglietto, la sua principale preoccupa-
zione è il futuro dei programmi della Virgin
Galactic, che contempla voli suborbitali inter-
continentali, capaci di portare facoltosi pas-
seggeri da New York a Londra in meno di 1
ora e da Londra a Sidney in poche ore.
Ad oggi è impossibile stabilire quando
quell'ambizioso progetto si realizzerà, ma
considerando che l'industria spaziale com-
merciale vale qualcosa come 200 miliardi di
dollari, possiamo star certi che prima o poi
si realizzerà.
n
S
otto, uno dei
pezzi di mag-
giori dimensioni
del relitto dello
SpaceShipTwo. A
fianco, Richard
Branson tiene una
conferenza stam-
pa al Mojave Air
and Space Port il
giorno dopo il
tragico incidente.
[Virgin Galactic]