l'Astrofilo gennaio-febbraio 2015 - page 22

CRONACHE SPAZIALI
ASTROFILO
l’
VLTI. Dove la luce eso-
zodiacale era abba-
stanza forte, i ricer-
catori sono riusciti a
risolvere completa-
mente i dischi di pol-
vere e a separare il
loro debole bagliore
dalla luce stellare do-
minante. Come sotto-
prodotto, queste os-
servazioni hanno an-
che portato alla sco-
perta di nuove, inat-
tese compagne stel-
lari, orbitanti attorno
ad alcune delle più
massicce stelle del
campione.
“Quelle nuove com-
pagne suggeriscono
che dovremmo rive-
dere le nostre attuali
conoscenze su come
molte stelle di quel
tipo siano realmente
doppie”
, ha detto
Lindsay Marion, pri-
ma autrice di un arti-
colo aggiuntivo dedi-
cato a questo lavoro
complementare, rea-
lizzato usando i me-
desimi dati. Analiz-
zando le proprietà
della stelle circondate da un disco di
polvere esozodiacale, il team ha sco-
perto che la maggior parte di quella
polvere era stata scoperta attorno
alle stelle più vecchie. Questo risul-
tato era molto sorprendente e solle-
vava alcune questioni circa la nostra
comprensione dei sistemi planetari.
Qualunque produzione di polvere
causata dalla collisione di planetesimi
dovrebbe diminuire nel tempo, poi-
ché il numero dei planetesimi si ri-
duce via via che vengono distrutti. Il
campione di oggetti osservati include
anche 14 stelle per le quali è stata re-
gistrata la presenza di pianeti. Tutti
quei pianeti sono nelle medesime re-
gioni in cui le polveri producono la
luce esozodiacale. La presenza di
questa luce in sistemi con pianeti po-
trebbe essere un problema per future
ricerche di esopianeti.
L'emissione della polvere esozodia-
cale, anche a bassi livelli, rende sensi-
bilmente complicata la ricerca di
pianeti di tipo terrestre attraverso
l'imaging diretto. La luce esozodia-
cale scoperta in questa survey è 1000
volte più brillante di quella osservata
attorno al Sole. Il numero di stelle
che contengono luce zodiacale ai li-
velli del sistema solare è probabil-
mente molto più elevato di quello
evidenziato dalla survey. Queste os-
servazioni sono dunque solo un pri-
mo passo verso studi più dettagliati
della luce esozodiacale.
“L'elevato
tasso di scoperte ad alti livelli di lumi-
nosità suggerisce che potrebbe es-
serci un significativo numero di si-
stemi contenenti polvere più debole,
non rilevabile nella nostra survey, ma
comunque più brillante della polvere
zodiacale del sistema solare”
, spiega
Olivier Absil, coautore dell'articolo e
membro dell'Université de Liege.
“La
presenza di tale polvere in così tanti
sistemi potrebbe quindi diventare un
ostacolo per future osservazioni che
mirano a fotografare esopianeti di
tipo terrestre.”
n
Q
uesta immagine cattura magnificamente la luce zodiacale, un bagliore triangolare che si vede
meglio nei cieli notturni privi del chiaro di Luna e di inquinamento luminoso. La fotografia è
stata realizzata all'osservatorio di La Silla dell'ESO, in Cile, nel settembre 2009, in direzione ovest,
alcuni minuti dopo il tramonto del Sole. Un mare di nubi sì è posato nella valle sotto La Silla, che
si trova a 2400 metri di altitudine, con picchi e creste minori che sbucano attraverso la nebbia. La
luce zodiacale è luce riflessa da particelle di polvere poste tra Sole e Terra ed è meglio visibile in
prossimità dell'alba e del tramonto. Come dice il suo nome, questo bagliore celeste appare nel-
l'anello di costellazioni, conosciuto come zodiaco, che si trovano lungo l'eclittica, il percorso ap-
parente in direzione est che il Sole traccia attraverso il cielo terrestre. [ESO/Y. Beletsky]
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