l'Astrofilo gennaio-febbraio 2015 - page 21

CRONACHE SPAZIALI
ASTROFILO
l’
un debole e diffuso bagliore bianco,
che si nota nel cielo notturno alla
fine del crepuscolo o prima dell'alba.
È prodotta dalla luce solare riflessa
da sottili particelle e appare esten-
dersi dalle vicinanze del Sole. Questa
luce riflessa non viene osservata solo
dalla Terra, ma è visibile da qualun-
que parte del sistema solare.
Il bagliore osservato nella nuova ri-
cerca è una versione estrema del me-
desimo fenomeno. Sebbene la luce
esozodiacale fosse già stata rilevata
in precedenza, questo è il primo
grande studio sistematico di tale fe-
nomeno attorno a stelle vicine. Ri-
spetto alle prime osservazioni, il team
non ha osservato polvere che si ag-
gregherà in pia-
neti, bensì pol-
vere creata dalla
collisione fra pia-
netini di pochi chi-
lometri di diame-
tro, oggetti chia-
mati planetesimi
che sono simili a-
gli asteroidi e alle
comete del nostro
sistema solare.
Polvere di quel ti-
po è anche all'ori-
gine della luce zo-
diacale.
“Se vogliamo stu-
diare l'evoluzione
di pianeti di tipo
terrestre vicini alla
zona abitabile,
dobbiamo osser-
vare la polvere zo-
diacale in quella
regione attorno
ad altre stelle”
, ha
detto Steve Ertel,
primo autore del-
la pubblicazione,
membro dell'ESO
e dell'Université
de Grenoble.
“Scoprire e carat-
terizzare quel ti-
po di polvere at-
torno ad altre
stelle è un modo
per studiare l'ar-
chitettura e l'evo-
luzione dei siste-
mi planetari.”
Evidenziare una
debole polvere in
prossimità dell'abbagliante stella
centrale richiede osservazioni ad alta
risoluzione e alti contrasti. L'interfe-
rometria (che combina la luce rac-
colta nello stesso istante da diversi
telescopi) fatta in luce infrarossa è, fi-
nora, l'unica tecnica che permette a
questo tipo di strutture di essere sco-
perte e studiate. Impiegando la po-
U
n glorioso cielo stellato, con una brillante colonna di lu-
ce zodiacale che illumina il paesaggio desertico attorno
al Cerro Paranal, sede del VLT dell'ESO. [ESO/Y.Beletsky]
tenza del VLTI e spingendo lo stru-
mento ai suoi limiti in termini di
accuratezza ed efficienza, il team è
riuscito a raggiungere un livello di
prestazioni circa dieci volte migliore
di quello offerto da altri strumenti
nel mondo. Per ciascuna stella i ricer-
catori hanno usato i telescopi ausiliari
di 1.8 metri per inviare il segnale al
1...,11,12,13,14,15,16,17,18,19,20 22,23,24,25,26,27,28,29,30,31,...48
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