CRONACHE SPAZIALI
ASTROFILO
l’
Un team di ricerca-
tori guidati da Lu-
ca Izzo (Università
“La Sapienza”, Ro-
ma, e ICRANet, Pe-
scara) ha utilizzato il
Fiber-fed Extended
Range Optical Spec-
trograph (FEROS),
sul telescopio MPG/
ESO (2,2 metri di
diametro) dell'Os-
servatorio di La Silla,
e il PUC High Echelle
Resolution Optical Spectrograph (PU-
CHEROS), sul telescopio di mezzo
metro dell'Osservatorio della Pontifi-
cia Universidad Catolica de Chile
(Santa Martina, presso Santiago) per
studiare la Nova Centauri 2013 (V1369
Centauri). Questi telescopi relativa-
mente piccoli, equipaggiati con ap-
propriati spettrografi, diventano stru-
menti potenti per questo tipo di ri-
cerca. Anche in epoca di telescopi e-
stremamente grandi, quelli piccoli de-
dicati a specifici lavori possono essere
ancora molto preziosi. La stella era
esplosa nel dicembre 2013 nei cieli au-
strali, in prossimità della brillante
stella Beta Centauri, ed è finora la
nova più brillante del secolo, facil-
mente visibile a occhio nudo. I nuovi
dati, molto dettagliati, hanno rivelato
la chiara traccia del litio che viene
espulso dalla nova a 2 milioni di km/h.
Una così alta velocità, dalla nova verso
la Terra, comporta che la lunghezza
d'onda della riga in assorbimento nel-
lo spettro attribuibile alla presenza
del litio appaia notevolmente spo-
stata verso l'estremità blu dello spet-
tro. Questo è il primo rilevamento di
tale elemento espulso da una stella
nova. Il co-autore Massimo Della Valle
(INAF–Osservatorio Astronomico di
Capodimonte, Napoli, e ICRANet, Pe-
scara) spiega l'importanza di questa
scoperta:
“È un passo avanti molto
importante. Se immaginiamo la sto-
ria dell'evoluzione chimica della Via
Lattea come un grande puzzle, allora
il litio prodotto da una nova è uno
dei più importanti e sfuggenti pezzi
mancanti. Per di più, qualunque mo-
dello del Big Bang può essere messo
in discussione fino a quando l'enigma
del litio non è risolto”
.
La massa del litio espulso nelle Nova
Centauri 2013 è stimata essere piccola
(meno di un miliardesimo della massa
del Sole), ma poiché ci sono statemolti
miliardi di novae nella storia della Via
Lattea, ciò è sufficiente a spiegare le
quantità di litio inaspettatamente alte
osservate nella nostra galassia. Gli au-
tori Luca Pasquini (ESO, Garching, Ger-
mania) e Massimo Della Valle hanno
cercato tracce di litio nelle novae per
un quarto di secolo. Questo è per loro
il lieto fine di una lunga ricerca. E per
lo scienziato di punta più giovane c'è
un altro tipo di sensazione:
“È molto
emozionante
– dice Luca Izzo –
sco-
prire qualcosa che era stato previsto
prima della mia nascita e che è stato
osservato per la prima volta nel giorno
del mio compleanno, nel 2013!”
I
n questa immagine, la Via Lattea meridionale attraversa il campo in-
quadrato all'Osservatorio di La Silla. Nel mare di stelle, ce n'è una spe-
ciale che brilla (nel cerchietto giallo): la Nova Centauri 2013, nota anche
come V1369 Centauri. Sulla sinistra c'è lo Swedish-ESO Submillimetre
Telescope (SEST). [Y. Beletsky (LCO)/ESO]
Q
uesta sequenza video inizia da
una veduta a grande campo della
Via Lattea e termina sulla brillante e fa-
mosa coppia di stelle Alfa e Beta Cen-
tauri. L'immagine ingrandita finale è il
primo piano della nova preso con il
New Technology Telescope dell'ESO nel
luglio 2015. La nova è la stella più bril-
lante al centro dell'inquadratura ed è
molto più debole di quanto non fosse
al massimo di luminosità, quando po-
teva essere vista ad occhio nudo. [ESO/
Digitized Sky Survey 2/N. Risinger]
n