CRONACHE SPAZIALI
ASTROFILO
l’
“Ora stiamo notando una diversità si-
mile nell'architettura dei sistemi di
detriti”
, ha aggiunto Schneider.
“Come sono i pianeti che influiscono
sui dischi e come sono i dischi che in-
fluiscono sui pianeti? C'è una sorta di
interdipendenza tra un pianeta e i
detriti che può influenzare l'evolu-
zione di questi sistemi di detriti eso-
planetari.”
“Da questo piccolo esempio, il mes-
saggio più importante da cogliere è
quello della diversità”
, ha concluso
Schneider, che ha anche sottolineato
quanto sia importante per gli astro-
nomi capire le influenze interne ed e-
sterne di quei sistemi, così come i venti
stellari e le interazioni con le nubi di
materiale interstellare, e quanto tutto
ciò sia dipendente dalla massa e dal-
l'età della stella genitrice e dall'ab-
bondanza di elementi pesanti neces-
sari alla costruzione dei pianeti.
Sebbene gli astronomi abbiano sco-
perto circa 4000 candidati esopianeti
dal 1995 (la maggior parte attraverso
metodi di rivelazione indiretta), solo
un paio di dozzine di sistemi con di-
schi di detriti circumstellari sono stati
fotografati nello stesso periodo.
Questo perché i dischi sono tipica-
mente 100000 volte più deboli della
stella centrale e spesso molto vicini
ad essa. La maggioranza dei dischi è
stata vista grazie alla capacità di
Hubble di compiere imaging ad alto
contrasto, dove l'opprimente luce
proveniente dalla stella è bloccata al
fine di rivelare il debole disco che la
circonda. La nuova survey aiuta an-
che a comprendere come 4,6 miliardi
di anni fa il nostro sistema solare si è
formato ed è evoluto. In particola-
re, la sospetta collisione planetaria
osservata nel disco attorno ad HD
181327 può ricordare come si forma-
rono il sistema Terra-Luna e il sistema
Plutone-Caronte oltre 4 miliardi di
anni fa. In quei casi le collisioni fra
corpi di taglia planetaria sparsero
detriti che successivamente si fusero
in lune compagne.
A
lcune immagini prese dall'Hubble Space Telescope nell'ambito di una survey sul-
l'architettura dei sistemi di detriti attorno alle giovani stelle. La survey ha incluso
10 sistemi di detriti circumstellari precedentemente scoperti, in aggiunta a MP Mus,
un disco protoplanetario di età comparabile a quella dei più giovani dischi di detriti.
La vista acuta di Hubble ha svelato un'inattesa diversità e complessità di quelle strut-
ture. Come indicato dalle scale di riferimento, le strutture a disco sono vaste, molto
più ampie della distribuzione planetaria nel nostro sistema solare, calibrata sull'or-
bita di Nettuno. Alcuni dischi si presentano quasi di taglio, altri di faccia, dipende dal-
l'inclinazione. Le asimmetrie e le deformazioni dei dischi possono essere state causate
dal passaggio ravvicinato di una stella. In alternativa, i dischi possono essere stati in-
fluenzati dall'azione di pianeti non visibili. In particolare, l'asimmetria in HD 181327
sembra un getto di materiale molto distante dalla stella ospite. Potrebbe essere la
conseguenza di una collisione fra due piccoli corpi, suggerendo che il sistema plane-
tario invisibile sarebbe caotico. Le stelle indagate hanno età che vanno da 10 milioni
di anni a oltre 1 miliardo di anni. La survey in luce bianca è stata condotta con lo
Space Telescope Imaging Spectrograph (STIS), un coronografo che blocca la luce della
stella ospite, affinché l'estremamente debole luce riflessa dalla struttura polverosa
possa essere vista. Le immagini sono state colorate artificialmente per aumentare il
dettaglio. [NASA, ESA, and Z. Levay (STScI), and G. Schneider (University of Arizona)]
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