l'Astrofilo gennaio-febbraio 2015 - page 35

CRONACHE SPAZIALI
ASTROFILO
l’
erano già noti per formare un enor-
me raggruppamento esteso per mi-
liardi di anni luce, visto in un’epoca in
cui l’universo aveva circa 1/3 dell’età
attuale.
“La prima cosa strana che ab-
biamo notato è stata che alcuni degli
assi di rotazione dei quasars erano al-
lineati fra loro, a dispetto del fatto
che quei quasars fossero separati da
miliardi di anni luce”
, ha affermato
Hutsemékers. Il team è quindi andato
oltre, cercando di capire se gli assi di
n
rotazione fossero in sintonia non so-
lo gli uni con gli altri, ma anche con
la struttura dell’universo su grandi
scale.
Quando gli astronomi iniziarono a
studiare la distribuzione delle galas-
sie su scale di miliardi di anni luce, no-
tarono che esse non sono distribuite
uniformemente ma formano piutto-
sto una rete cosmica di filamenti e
raggruppamenti attrono a enormi
vuoti dove le galassie sono rare.
Questa disposizione intrigante e af-
fascinante di materia è nota come
“struttura a grande scala”. I nuovi ri-
sultati di VLT indicano che gli assi di
rotazione dei quasars tendono a es-
sere paralleli alle strutture a grande
scala nelle quali essi stessi si trovano.
Così, se i quasars sono in un lungo fi-
lamento, gli assi di rotazione dei bu-
chi neri centrali punteranno lungo il
filamento. I ricercatori stimano che la
probabilità che questi allineamenti
siano casuali è inferiore all’1%.
“Una
correlazione fra l’orientazione dei
quasars e le strutture a cui apparten-
gono è un’importante previsione di
modelli numerici dell’evoluzione del-
l’universo. I nostri dati forniscono la
prima conferma osservativa di questo
effetto, su scale molto più grandi di
quella che era stata osservata finora
per normali galassie”
, aggiunge Do-
minique Sluse, dell’Argelander-Insti-
tut für Astronomie di Bonn e del-
l’Université de Liège.
Il team non ha potuto osservare diret-
tamente gli assi di rotazione o i getti
di materia dei quasars, ha pertanto
misurato la polarizzazione della luce
di ciascun quasar e per 19 di essi è
stato rilevato un segnale significativa-
mente polarizzato. La direzione della
polarizzazione, combinata con altre
informazioni, può essere usata per
dedurre l’angolo dei disco di accresci-
mento e quindi la direzione dell’asse
di rotazione.
“Nei nuovi dati, gli alli-
neamenti su scale ancora più grandi
di quelle previste dalle simulazioni
suggeriscono che negli attuali mo-
delli cosmici manca un ingrediente”
,
conclude Sluse.
L
’illustrazione e il video mostrano schematicamente i misteriosi allineamenti, rivelati
da osservazioni fatte con il Very Large Telescope dell’ESO, tra gli assi di rotazione dei
quasars e le strutture a grande scala che essi abitano. Questi allineamenti coprono mi-
liardi di anni luce e sono i più estesi dell’universo. La struttura a grande scala è mostrata
in blu, i quasars sono riportati in bianco e i loro assi di rotazione sono rappresentati con
un trattino. Si tratta di rappresentazioni puramente indicative, poiché non descrivono
né la reale distribuzione delle galassie né quella dei quasars. [ESO/M. Kornmesser]
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