CORPI MINORI
ASTROFILO
l’
asteroidali oggi conosciute. A fronte di al-
cune centinaia di migliaia di asteroidi at-
tualmente catalogati, il loro quadro evo-
lutivo è rimasto finora ancorato a studi che
nell'ultimo trentennio hanno considerato
poche migliaia di oggetti complessivamen-
te. Oltre a non essere rappresentativo stati-
sticamente, quel campione è sempre stato
nel suo insieme portatore di una quantità
di discriminazioni, che tagliando fuori in-
tere fette di popolazioni asteroidali ha fi-
nito col dipingere uno scenario lontano
dalla realtà. Alcuni studi si sono infatti limi-
tati a considerare oggetti di grandi dimen-
sioni e/o particolarmente brillanti e/o parti-
Giove. Ancora una decina di anni fa, questa
era la visione dominante, sebbene fossero
stati nel frattempo scoperti parecchi intrusi,
ovvero asteroidi che dovevano necessaria-
mente essersi formati in regioni molto
fredde del sistema solare ma che orbitavano
in regioni relativamente calde, e viceversa.
Il motivo per cui a quegli intrusi non veniva
dato particolare peso stava nel loro esiguo
numero all'interno del campione studiato.
Peccato però che quest'ultimo fosse tutt'al-
tro che rappresentativo delle popolazioni
G
li asteroidi Itokawa (sopra) ed Eros (a de-
stra) fotografati dalle sonde Hayabusa e
NEAR. Riprese così ravvicinate, effettuate a
varie lunghezze d’onda, permettono di diffe-
renziare la composizione mineralogica e la
densità dei terreni (qui rese in falsi colori).
Entrambi questi asteroidi sono di tipo S,
quindi a prevalente composizione di silicati,
la più ricorrente fra quelli che orbitano nel si-
stema solare interno. [ISAS/JAXA, NASA]
I
l diagramma qui
sopra mostra la
distribuzione de-
gli asteroidi in ba-
se alla distanza
dal Sole e all’incli-
nazione dell’orbi-
ta. I colori sono in-
dicativi della con-
centrazione: gial-
lo = massima, blu
= minima. Eviden-
tissima la posi-
zione della fascia
principale. [F. E.
DeMeo & B. Carry]