l'Astrofilo marzo-aprile 2014 - page 24

CORPI MINORI
ASTROFILO
l’
de Paris), che hanno
considerato proprietà
orbitali, dimensioni,
albedo e composizio-
ne mineralogica di
oltre 100000 asteroidi
inclusi nello Sloan Di-
gital Sky Survey Mo-
ving Object Catalog
(SDSSMOC), un pode-
roso database che
contiene quasi mezzo
milione di oggetti di-
stribuiti nel sistema
solare.
Quelli presi in consi-
derazione dai due ri-
cercatori apparten-
gono essenzialmente
alla fascia principale e
di essi sono disponibili
dati fotometrici rac-
colti in cinque diverse
bande della luce visibile. Per evitare le par-
zialità del passato, DeMeo e Carrey hanno
integrato i dati del SDSSMOC con quelli di
altri database, al fine di fornire una distri-
buzione tassonomica degli asteroidi che te-
nesse conto non del numero per tipo
mineralogico, ma anche della massa, del vo-
lume e dell'area superficiale di ciascun og-
getto. Un lavoro che si complica verso i
piccoli diametri, dove i database diventano
incompleti rispetto a vari parametri. I due
ricercatori sono comunque riusciti a ridurre
al minimo le incertezze, ottenendo una ca-
ratterizzazione più che soddisfacente fino a
diametri minimi di appena 5 km, tre volte
più piccoli di quelli considerati dai più accu-
rati lavori precedenti.
La nuova mappa della distribuzione tasso-
nomica degli asteroidi indica chiaramente
che gli intrusi non sono un'eccezione, bensì
la regola, essendoci una gran quantità di og-
getti che sicuramente si sono trasferiti in re-
gioni del sistema solare assai diverse da
quelle in cui si sono formati, e ciò vale so-
prattutto per gli oggetti di taglia minore.
Non potendo la sola evoluzione collisionale,
tipica degli asteroidi,
giustificare il nuovo
scenario, nemmeno se
abbinata alle pertur-
bazioni gravitazionali
esercitate dai pianeti
nelle loro attuali posi-
zioni, la causa prima-
ria del vistoso rime-
scolamento degli aa-
steroidi deve essere
un'altra.
Quale? La migrazione
di Giove (con Saturno
al seguito) all'interno
del sistema solare, av-
D
eMeo e Cur-
rey hanno di-
mostrato che gli
asteroidi furono
rimescolati nel si-
stema solare dalla
migrazione di
Giove. Un’altra re-
cente ricerca, con-
dotta dal team di
Stephen Lowry
(University of
Kent), ha dimo-
strato che rile-
vanti variazioni di
densità possono
esistere anche al-
l’interno di uno
stesso asteroide. È
il caso di Itokawa,
(sopra e video a
fianco) la cui
estremità più pic-
cola è decisamen-
te più compatta
dell’altra, segno di
una fusione fra
due asteroidi di
diversa composi-
zione e densità.
[JAXA, ESO]
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