CORPI MINORI
ASTROFILO
l’
colarmente vicini;
altri sono stati in-
dirizzati verso ti-
pologie ben pre-
cise. Inoltre, non di
rado le campagne
osservative hanno
favorito determi-
nate lunghezze
d'onda a scapito di
altre, limitando le
informazioni ac-
quisibili dalla luce
riflessa dai terreni
superficiali. A ciò si
aggiungano i li-
miti strumentali e
la scelta ricorrente di rappresentare la distri-
buzione degli asteroidi numericamente sulla
base della composizione mineralogica, sen-
za dare il giusto peso alla quantità di mate-
riale effettivamente ascrivibile a ciascuna
classe tassonomica: un asteroide di tipo S di
150 km di diametro e uno di tipo C di 15 km
di diametro hanno differenze che vanno
ben al di là della classe di appartenenza. Fra
tutte le lacune che hanno afflitto gli studi
realizzati in passato, quella più profonda è
stata sicuramente il tagliar fuori gli aste-
roidi di dimensioni inferiori ai 15 km, spesso
tralasciati per l'impossibilità di caratteriz-
zarli adeguatamente, vista la loro general-
mente debole luminosità. Questo non è un
dettaglio trascurabile, perché il numero
degli asteroidi cresce esponenzialmente al
diminuire delle dimensioni, e più sono pic-
coli più facilmente si disperdono nel sistema
solare, a seguito dell'azione
perturbatrice dei pianeti,
Giove su tutti. E più si di-
sperdono più alterano quel
gradiente di cui dicevamo,
divenendo “intrusi”.
A questo punto viene da
chiedersi quanti siano in re-
altà gli asteroidi fuori posto.
Una minoranza trascurabile
o qualcosa di più? E in que-
st'ultimo caso quali conclu-
sioni si possono trarre? Le
risposte sono giunte a fine
febbraio dal Massachusetts
Institute of Technology (MIT)
e sono sorprendenti, perché
stravolgono completamente
lo scenario classico.
A descrivere molto più rea-
listicamente che in passato
la distribuzione tassonomica
degli asteroidi sono France-
sca DeMeo (MIT) e Benoit
Carrey (LESIA, Observatoire
N
el video qui a
fianco vedia-
mo l’asteroide Ve-
sta 3D in rotazio-
ne. Il filmato è
stato realizzato
con le immagini
acquisite dalla
sonda Dawn. I
falsi colori mo-
strano diverse
composizioni dei
terreni, molto ac-
centuate dove
sono presenti cra-
teri da impatto
che hanno fatto
emergere mate-
riale dal sotto-
suolo. [NASA/JPL
Calthech/UCLA/
MPS/DLR/IDA/PSI]
Sotto, la distribu-
zione della massa
degli asteroidi:
quasi la metà di
essa è concen-
trata in oggetti
di piccola taglia.